Archivio Tommaso Fiore

Estremi cronologici: 1925-1966

Lettera di Sandro Pertini a Tommaso Fiore. Roma, 20 maggio 1954
(Fiore Epist. 133/48)
Storia archivistica: Tommaso Fiore, significativa figura di umanista, intellettuale, militante della politica e della società di Puglia, intese donare il proprio archivio alla Biblioteca Nazionale di Bari poco prima della sua scomparsa avvenuta nel 1973.

Tommaso Fiore coltivava un intenso rapporto con la Biblioteca barese, un rapporto che risaliva almeno alll'anno 1924, quando, su nomina della Provincia, entrò a far parte del Consiglio di amministrazione dell'Istituto, allora non ancora statale. L'opposizione al regime fascista gli costò la decadenza dal ruolo istituzionale, nonché la sospensione dall'insegnamento. Caduto il fascismo, nel 1943, il prefetto sciolse il Consiglio di amministrazione e nominò Fiore Commissario straordinario per la ricostruzione. Fiore rimane alla guida della Biblioteca consorziale di Bari dal 1943 al 1950.

Altre carte di Tommaso Fiore: La biblioteca personale di Tommaso Fiore e le altre carte relative al primo e secondo dopoguerra sono confluite nella Biblioteca provinciale di Bari, mentre la corrispondenza con i familiari nel periodo della clandestinità (1936-1943), la documentazione dell’attività antifascista e un nucleo di circa 600 lettere del periodo 1924-1926 sono custodite presso l’Istituto pugliese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea di Bari.

Descrizione: il fondo è diviso in due parti: Epistolario e Archivio.

L’Epistolario (1943-1966) è costituito dalla sedimentazione di oltre 13.000 lettere della corrispondenza giornaliera di Tommaso Fiore. Nell’ordinamento si è osservato lo stesso criterio cronologico e raggruppato le lettere in 280 fascicoli. Le lettere, il cui nucleo fondamentale parte dal 1943 fino al 1966, comprendono sia gli originali manoscritti e dattiloscritti che le minute delle lettere di risposta di Tommaso Fiore. L’Epistolario comprende sia lettere singole ma anche numerosi carteggi completi. Tra i carteggi più completi ricordiamo quelli con Carlo Muscetta, Gabriele Pepe, Guido e Teresa Dorso, Sandro Pertini, Tommaso Castiglione, Maria Brandon Albini, mentre tra i meno completi, ma di notevole interesse culturale, ricordiamo, ad esempio, quelli con Benedetto Croce, Carlo Sforza, Gaetano Salvemini, Adolfo Omodeo, don Lorenzo Milani; inoltre di grande interesse sono i carteggi con alcune testate giornalistiche come l’"Avanti!", "Il Paese", "Il Contemporaneo", "Mondo operaio"; con i maggiori esponenti del Partito socialista italiano, Partito d’Azione e Partito comunista italiano; con gli editori come Einaudi, Laterza, Lacaita, e con numerosissime Associazioni culturali.

L’Archivio (1942-1961) comprende la documentazione relativa alla collaborazione di Tommaso Fiore a quotidiani locali e nazionali, riviste, convegni; le bozze di stampa dei suoi saggi, tessere associative, taccuini, stampe, volantini, appunti di viaggio e carte personali attestanti la sua attività di Provveditore agli studi di Bari dal 1944 al 1947 e di Presidente del Consiglio di amministrazione della Biblioteca. Inoltre è presente anche il materiale didattico usato in qualità di Docente di letteratura latina nel Corso di lingua e letteratura straniera della Facoltà di economia e commercio dell'Università di Bari.

Notizie sul soggetto produttore: Dizionario Biografico degli Italiani

Strumenti per la ricerca:
- Catalogo a schede dell’Epistolario
- Elenchi di consistenza dell’Archivio (cartacei e informatizzati)
- Banca dati MANUS on-line

Consultabilità dei documenti: Il d.lgs. del 22 gen. 2004, n. 42, "Codice dei beni culturali e del paesaggio”, art. 122, comma 1 garantisce la libera consultabilità dei documenti d'archivio a fini di studio prevedendo alcune eccezioni per i documenti contenenti dati sensibili (idonei a rivelare l'origine etnica, le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, le opinioni politiche, l'adesione a partiti, sindacati, associazioni a carattere religioso, filosofico, politico, sindacale) e dati giudiziari di carattere penale, che diventano consultabili trascorsi 40 anni dalla loro data e i documenti contenenti dati personali riguardanti la salute, la vita sessuale o situazioni riservate di natura familiare, che diventano consultabili trascorsi 70 anni dalla loro data.
In materia di consultazione per motivi di studio è necessario che i ricercatori, e così gli archivisti, si uniformino anche ai principi espressi nel "Codice di deontologia e di buona condotta per i trattamenti di dati personali per scopi storici" (allegato al d.lgs. 30 giugno 2003, n. 196).

 

 

 

 

a cura di Anna Cassatella
redazione del 14 febbraio 2014

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