Manoscritti

Manoscritti

I manoscritti, provenienti in prevalenza da donazioni o lasciti, ma anche in qualche caso acquistati, si contraddistinguono per il carattere prevalentemente locale. Sono divisi per fondi, ma in passato fu costituita anche una collocazione (MS I-IV) che raccoglie manoscritti non omogenei di varia provenienza selezionati dal nucleo più antico, secondo il criterio, allora in uso in molte biblioteche, della notevole importanza storica rivestita.
I manoscritti in volume sono 454, quelli sciolti 16.462.

Nova Hyacinthi Gimma i.v.d. Encyclopaedia sive novus doctrinarum orbis… 1692                        
Ms. cartaceo autografo in lingua latina in quattro volumi (Ms. I 113-116 Palazzo del Sedile
da Francesco Lombardi Ritratto del Regimento della Università di Bari colla pianta dei sedili e le armi delle famiglie nobili e del Popolo primario
ms. cartaceo, volgare,  XVII- XVIII secolo   (Ms. II 101)
Tra le opere più pregevoli di questo settore si segnalano: l’autografo dell’Encyclopaedia di Giacinto Gimma, il Libro Magno dei privilegi della città di Bari, un esemplare de Il Regno di Napoli distinto in dodeci provincie, atlante attribuito a Mario Cartaro e Antonio Stigliola, le Conclusioni decurionali dell’Università di Bari relative agli anni 1513, 1516, 1548, 1565, 1576, 1577, 1580, 1581, 1583, 1584.

Fra gli altri fondi manoscritti si segnalano:
- il Fondo De Ninno che raccoglie l’archivio privato dello storico Giuseppe De Ninno (1852-1930) costituito da documenti cartacei e membranacei relativi alla storia di Terra di Bari e in particolare di Giovinazzo.
- i Fondi musicali, tra cui particolarmente importante le carte donate dal musicista barese Nicola De Giosa (1819-1885) comprendenti suoi autografi e inediti.
- gli archivi privati di epoca postunitaria che raccolgono documentazione della vita politica e culturale della provincia di Bari: Archivio di Raffaele Cotugno (1860-1939; scrittore e deputato), Nicola Di Cagno-Politi (1857-1910; scrittore), di Armando Perotti (1865-1924; poeta e storico), di Giovanni Modugno (1880-1957; pedagogista), fino all’importante raccolta di lettere e materiali vari donati dal meridionalista Tommaso Fiore (1884-1973) che vanno al di là di un interesse meramente locale.

Un fondo speciale è costituito dal nucleo di caricature (disegni, acquerelli, litografie) del disegnatore barese Menotti Bianchi (1863-1924; nome d’arte Frate Menotti), che illustrò e testimoniò la vita politica e la società locale dall’ultimo decennio dell’Ottocento fino ai primi due decenni del Novecento.

Il patrimonio membranaceo della Biblioteca Nazionale di Bari ammonta a 682 pergamene oltre ad alcuni frammenti di codici in scrittura beneventana Bari type.
La Biblioteca Nazionale utilizza per la catalogazione dei fondi manoscritti il software MANUS prodotto dall’Istituto Centrale per il Catalogo Unico per censire il patrimonio manoscritto conservato nelle biblioteche pubbliche, ecclesiastiche e private italiane. Sono state inserite in MANUS le schede di circa 13.000 lettere dell’Epistolario Fiore, oggi consultabili in rete. Dal mese di marzo 2009 la catalogazione avviene on-line ed è stata avviata con l’immissione dei dati relativi al Fondo De Ninno, all’Archivio Fiore e alle pergamene Massimo de’ Casamassimi.

 

 

a cura di Maria Virno
redazione del 14 febbraio 2014

 

 

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